Il Ruolo della Vitamina C, della Vitamina D e della Glutammina nelle Difese Immunitarie

Il sistema immunitario è una complessa rete di cellule, organi e molecole che lavorano insieme per proteggere il corpo da infezioni e malattie. Un’alimentazione equilibrata e ricca di micronutrienti è essenziale per il suo corretto funzionamento. Tra i principali nutrienti che supportano l’immunità, spiccano la vitamina C, la vitamina D e la glutammina. Esaminiamo il loro ruolo nel dettaglio.

Beta – Glucano Un prodotto naturale per una salute migliore e difese immunitarie più forti

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Tutti noi ogni giorno, al lavoro come in qualsiasi altra situazione, siamo sempre più vittime dello stress. Per contrastarlo abbiamo bisogno di prodotti che aumentino la nostra resistenza. Il Beta – Glucano è una fibra capace di stimolare il sistema immunitario senza avere effetti collaterali.

Cos’è il Beta – Glucano?

Il Beta – Glucano è un elemento naturale che, esercitando un’azione simile all’estratto di Echinacea (ma più potente), sviluppa le difese immunitarie. Il Beta – Glucano è un polisaccaride formato da una catena principale di molecole di glucosio con poche ramificazioni inter- e intramolecolari. Affinchè il Beta – Glucano possa esercitare efficacemente la sua azione è necessario che le molecole vengano estratte intatte e senza processo di denaturazione: solo il Glucano allo stato naturale garantisce una risposta ottimale del sistema immunitario. Il corretto rapporto tra il numero e la lunghezza delle ramificazioni (es. il Beta – Glucano presente nel lievito) determina la loro capacità di stimolare il sistema immunitario. Attraverso l’attivazione di un tipo particolare di globuli bianchi, i macrofagi, il Beta – Glucano  rafforza il sistema immunitario umano ed animale. [read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]

Il sistema immunitario e la funzione del Beta – Glucano

Il sistema immunitario si basa su meccanismi molto complessi e svolge una funzione molto importante per la salute. Cattiva alimentazione, stress, stili di vita non sani ed inquinamento sono fattori che indeboliscono questo meccanismo di difesa. Nella cultura asiatica le proprietà terapeutiche dei funghi sono conosciute e sfruttate da migliaia di anni. Numerosi studi confermano che l’assunzione di Beta – Glucano aumenta in maniera significativa la resistenza ad una grande quantità di infezioni. beta - glucano dietista matera Il Glucano esercita la sua azione attraverso l’interazione con specifici recettori presenti sui macrofagi. I macrofagi riconoscono, inglobano e distruggono i corpi estranei presenti nell’organismo (es. batteri, virus, funghi, cellule morte, mutate o cancerogene); essi producono anche alcune citochine essenziali, che stimolano il sistema immunitario ed aumentano la produzione di midollo osseo. Oltre alla loro affinità con le tossine, i macrofagi sono fondamentali nella messa in moto dei processi immunitari: nel momento in cui un corpo estraneo attacca l’organismo i macrofagi entrano in azione, dando inizio ad una reazione a catena che attiva e rinforza l’intero sistema immunitario.

Indicazioni

Si consiglia l’assunzione di Beta – Glucano alle persone che hanno difese immunitarie deboli. Soprattutto nei mesi invernali, l’assunzione giornaliera di 400mg di Beta – Glucano riduce il rischio di contrarre influenza ed altre malattie da raffreddamento.  L’uso di Beta – Glucano è consigliato anche a tutti coloro che normalmente sono esposti al rischio di influenza e malattie simili: anziani, bambini, sportivi, persone convalescenti, personale sanitario e tutti coloro che svolgono attività in luoghi affollati.

Fonti:
Pharma Nord
www.pharmanord.it
Di Luzio, Trends in Pharmacological Science, 4:344-347, 1983
Di Luzio et al.,  Advances and Experimental Medicine and Biology, 121A:269-290, 1979
Brown, J. Experimental Medicine, Vol. 196, #3:407-412, 2002
Brown et al., J. Experimental Medicine, Vol. 197 (9): 1119-1124, 2003
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Coenzima Q10 Cuore ed energia

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Il Coenzima Q10 (o Q10) è una sostanza naturale ed un costituente necessario del metabolismo energetico delle cellule. Una cellula che manchi di questo coenzima può essere paragonabile ad un motore senza candele; e perfino l’automobile più esclusiva presente sul mercato non può funzionare senza candele.Q10 nutrizionista matera

Questi meccanismi di produzioni di energia nei quali il Q10 gioca un ruolo tanto importante vengono anche denominati processi bioenergetici. Senza tale coenzima è impossibile estrarre energia dalla combustione degli elementi nutritivi ed il corpo non sarebbe in grado di funzionare. Vi sono molte prove che puntano contro il processo di invecchiamento e contro varie patologie come fattori che esauriscono la riserva del corpo di Q10 e la sua abilità di produrlo. Tra di esse vi sono patologie del sistema immunitario, ipertensione, sovrappesomalattie cardiache e polmonari. [read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]I ricercatori hanno clcolato che un calo del 25% nei livelli di Q10 può portare a gravi patologie, e che la morte arriva se i livelli continuano a scendere fino al 75%-100%.

Nuova terapia salvavita per il cuore

Il Dr. Svend Aage Mortensen, cardiologo e ricercatore danese, Medico Primario del Copenhagen Heart Centre presso il Rigshospitalet, è molto ottimista in relazione ad un nuovo tipo di terapia per l’ insufficienza cardiaca cronica in cui c si avvale di un composto naturale per aumentare i livelli di energia del muscolo cardiaco, il Q10.

Il Dr. Mortensen è il ricercatore principale di uno studio internazionale innovativo chiamato Q-Symbio, che prova come il coenzima Q10 sia in grado di migliorare i sintomi ed il corso della malattia nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca. “La terapia convenzionale per l’insufficienza cardiaca – spiega il Dr. Mortensem – si focalizza sull’inibizione di diversi fattori ormonali predominanti nella malattia e che affaticano il cuore. Il coenzima Q10, invece, può sostenere i processi cellulari relativi al metabolismo energetico, fornendo così forza aggiuntiva al muscolo cardiaco debole.” 

Sulla base dei risultati dello studio, la cura è estremamente efficace. I pazienti a cui è stato somministrato il coenzima Q10 hanno mostrato un tasso di mortalità inferiore. Inoltre hanno presentato meno ospedalizzazioni dovute ad insufficienza cardiaca rispetto ai pazienti che non hanno assunto il coenzima.

Miopatia da statina e l’uso di coenzima Q10

Le statine sono attualmente il più efficace trattamento per la riduzione del colesterolo di tipo LDL nel sangue. Nonostante siano generalmente sicure, possono dare luogo all’insorgenza di miopatie. Le statine (HMG-CoA) agiscono direttamente sulla produzione a livello epatico di colesterolo, limitando di fatto la sintesi del mevalonato, un precursore critico di sintesi. Q10 nutrizionista materaIl più frequente effetto collaterale si manifesta nella comparsa di dolori a livello muscolare. Dalla cascata del mevalonato, deriva inoltre la produzione del coenzima Q10. Come conseguenza avremo una riduzione della produzione del coenzima ed una sensibile riduzione della capacità cellulare di produrre energia (ATP).

 

Fonti:
Pharma Nord
www.pharmanord.it    [/read]

 

Disbiosi vs. Eubiosi | Parte prima La natura in tavola: le piante medicinali

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Per la rubrica “La natura in tavola: piante medicinali” oggi parliamo di disbiosi intestinale (parte prima).

Una buona funzionalità intestinale è la chiave per conservare l’equilibrio generale dell’organismo ma soprattutto è essa stessa una fonte di salute e benessere che coinvolge e riguarda ogni nostro distretto o sistema d’organo.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]Dunque dall’efficienza e dal benessere intestinali può dipendere l’esito anche di patologie complesse ed all’apparenza distanti dal sistema digestivo ed in particolare dall’apparato intestinale. I rimedi per consentire, incrementare e migliorare l’efficienza intestinale esistono in natura da sempre e sono largamente noti alla classe medica, tuttavia una ricognizione dei principi attivi e degli effetti di alcuni di essi presenti in alcuni fitocomplessi, può giovare ad una tempestiva ed incisiva possibilità di riequilibrio e guarigione per alcune tra le patologie intestinali più diffuse ed insidiose: la disbiosi e la stipsi. Per altro i mesi invernali, con il loro carico di disordine ed eccesso nell’alimentazione, costituiscono uno “sfondo” che rende più attuale e necessaria la riflessione su queste tematiche.

“Proteggere l’intestino per garantirci la salute”, Tale assunto prende le mosse dall’intima correlazione fra funzioni intestinale ed immunitaria, mercé l’intervento del sistema GALT (sistema immunitario presente a livello del tratto digerente) quale afferente del più generale sistema MALT ( sistema linfatico associato alle mucose nei vari distretti dell’organismo). Non ultima inoltre l’osservazione della connessione fra intestino e Sistema Nervoso Centrale che ha condotto i clinici a coniare il termine molto eloquente di gut-brain axis (asse intestino-cervello). In questo ambito si distinguono fito-complessi dimostratisi interessanti ed efficaci nel trattamento della disbiosi tenue-colon, sia essa di natura fermentativa o putrefattiva, sostenuta da virus, batteri o miceti. Siamo qui in presenza di un preparato a base di lattofermenti vivi e prebiotici assai efficaci nel ripristino di un’adeguata eubiosi enterica (l’intestino si definisce eubiotico quando è in salute e vi è armonia tra la flora batterica intestinale e l’organismo) e dunque rimedio di prima istanza nelle sindromi caratterizzate da meteorismo, flatulenza, dispepsia, addominalgie, alvo alterno, allergie ed intolleranze alimentari. In particolare esistono microrganismi essenziali per combattere la disbiosi intestinale. Vediamone alcuni.

Lactobacillus acidophilus

Ospite residente dell’apparato intestinale umano, risiede essenzialmente nelle cavità orale e vaginale,probiotici nutrizionista matera è basilare nel consentire l’incremento dei lattobacilli totali e contestuale decremento degli enterobatteri patogeni. Detto riequilibrio si dimostra essenziale per un corretto funzionamento del sistema immunitario che ne risulta potenziato e quindi per combattere una disbiosi intestinale.

Lactobacillus ramnosus

E’ un batterio anaerobio dotato di un’alta capacità produttiva di acido lattico a livello intestinale che implementa la presenza di lattobacilli e nel contempo rende l’ambiente inospitale a batteri patogeni. Si è visto che specialmente il ceppo GG garantisce una netta riduzione dei quadri clinici di gastroenterite acuta in età pediatrica, anche nelle forme sostenute da rotavirus. Non secondaria per importanza è la sua azione nel trattamento della dermatite atopica, a sostegno della genesi enterica delle patologie cutanee ad incerta eziologia.

Bifidofilus longum

Normale componente della microflora colica e vaginale, è risultato particolarmente presente nei bimbi allattati al seno, ha una spiccata azione nei confronti della produzione di sostanze che incrementano il trofismo della mucosa intestinale a sostegno del fatto che il latte materno, contrariamente a quello artificiale e vaccino non viene identificato come antigene dal GALT. In particolare sappiamo che la fermentazione di carboidrati e proteine operata dai bifidobatteri attiva la produzione di acidi grassi a catena corta, in primis l’ac. Butirrico, metaboliti energetici importantissimi per le cellule intestinali. Da notare altresì che secondo recenti studi taluni prodotti dei bifidobatteri esplicherebbero azione antineoplastica.

Oltre i citati probiotici, è importante che un buon prodotto contenga anche dei prebiotici. Si parla quindi di un simbiontico.

Fos (frutto oligo-saccaridi)

Trattasi di fibre solubili ascrivibili ai prebiotici dotati di alcune interessanti peculiarità quali la stimolazione e crescita selettiva della flora batterica eubiotica, il controllo della fluttuazione degli indici glicemici, oltre a prevenire la formazione di metaboliti epatotossici. Inoltre il controllo esercitato nel contesto delle dislipidemie e delle forme ipertensive, conferisce loro un effetto protettivo sul comparto cardio-vascolare. Da ultimo grazie ai Fos si è notato un miglior assorbimento intestinale di Ferro e Calcio molto utile come fattore di prevenzione dell’ostepenia ed osteoporosi. (Continua parte seconda).

Nello studio Nutrizione Roberti sono disponibili protocolli contro la disbiosi, mirati al ripristino dell’eubiosi gastrointestinale.

TRATTO DA “INFOMU” – BIMESTRALE DI DIVULGAZIONE DI NOTIZIE FITOTERAPICHE – novembre dicembre 2014

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Tel . 0 6 3 5 4 9 7 8 8 8

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Il miele: il nettare degli Dei di Alessandro Montemurro

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Il miele è un miracolo della natura che solo le api possono realizzare. Grazie al loro instancabile lavoro, a seconda dei fiori che visitano, si ottengono diverse varietà di miele:  della melata o castagno quasi neri dal profumo intenso, all’acacia dolce e chiara, con tutte le gradazioni intermedie di colori gusti e aromi. Utilizzato già mille anni prima di Cristo, il miele era considerato il “nettare degli Dei”.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”] Pitture rupestri testimoniano come l’uomo andasse alla ricerca delle api approvvigionandosi del loro miele, e ne sfruttasse le innumerevoli proprietà per scopi curativi e nella preparazione di cosmetici. Anche tra gli antichi greci il miele era molto utilizzato. L’espressione “Luna di miele” nasce, infatti, da una particolare bevanda a base di miele, l’idromele, che non mancava mai nei pranzi di nozze e veniva fatta bere agli sposi per preparasi alle fatiche amorose e come augurio per propiziare l’arrivo di un figlio maschio.

Perchè il miele

Il miele può essere considerato il carburante ideale per il nostro organismo. Ricco di zuccheri semplici, quali glucosio e fruttosio, di acqua, vitamine, sali minerali ed enzimi, ha un elevato valore nutritivo ed è facilmente assimilabile fornendo energia prontamente disponibile all’organismo. il nettare degli dei nutrizione roberti
Ecco perché può essere consumato in tranquillità da chiunque voglia vivere meglio seguendo una sana alimentazione. È adatto agli sportivi subito prima di uno sforzo fisico o immediatamente dopo per recuperare le forze, ma è anche indicato per chi svolge attività intellettuale perché fa bene al cervello e al sistema nervoso, poichè in grado di controllare e migliorare l’efficienza mentale. Consigliato per le persone inappetenti, bambini, malati e anziani, che con una piccola quantità di miele possono recuperare energie.  Recenti studi hanno confermato la capacità che avrebbe, grazie ad alcuni suoi componenti, di stimolare il sistema immunitario.

Come consumare il miele

Il miele è particolarmente indicato per la prima colazione, sulle fette biscottate o nel latte, è perfetto anche nel tè o nelle tisane come dolcificante.
Deliziosa è l’associazione allo yogurt che esalta le benefiche proprietà dei due prodotti oltre che le caratteristiche organolettiche del loro connubio. Il miele è un ottimo ingrediente di squisiti dolci e biscotti; è utilizzato in cucina anche per offrire un tocco di originalità abbinato a ricotta e formaggi teneri o stagionati.

La cristallizzazione

La cristallizzazione è il processo naturale di solidificazione del miele. Il fenomeno è strettamente legato alla sua composizione e alla temperatura alla quale è conservato. Maggiore è il contenuto in glucosio, maggiore è la tendenza a cristallizzare. La conservazione del prodotto oltre i 25 e sotto i 5 °C la inibisce.
In caso di cristallizzazione è sufficiente riscaldare il miele a bagnomaria senza superare i 40°C.

apicoltura “il nettare degli dei”

di Alessandro Montemurro

tel. 328 692 3785

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La dieta del gruppo sanguigno Il regime alimentare che restituisce il benessere!

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Oggi parliamo di: “La dieta del gruppo sanguigno”. (clicca qui per il sito ufficiale). Dieta, dimagrimento, parole di moda negli ultimi anni. Ma è proprio questo a rendere questi concetti privi di senso, la moda. In questo articolo esporrò le caratteristiche di questa dieta, astenendomi da commenti o considerazioni personali.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]

La dieta del gruppo sanguigno

Due medici americani James e Peter D’Adamo, ideatori della dieta del gruppo sangiogno, hanno scoperto cheGruppi sanguigni nutrizionista matera anche l’alimentazione è in relazione con il gruppo sanguigno. Essa rispetta l’individualità biologica: cioè il modo in cui il nostro corpo digerisce, utilizza, trasforma gli alimenti.

In cosa consiste la dieta del gruppo sanguigno

Basta scegliere tra i vari alimenti quelli più favorevoli per le persone appartenenti a un determinato gruppo sanguigno. “Ogni gruppo sanguigno contiene il messaggio genetico relativo alle modalità di alimentazione e di comportamento dei nostri predecessori e molte di queste caratteristiche ci influenzano ancora oggi. I singoli gruppi sanguigni si differenziano moltissimo per quanto riguarda la digestione e i meccanismi di difesa propri del corpo”. (D’Adamo).

Gruppo 0 – I carnivori

E’ il gruppo sanguigno più antico, si è sviluppato circa 40.000 anni a.C. ai tempi dell’uomo di Cromagnon, abile cacciatore.  Le proteine della carne gli forniscono tutta l’energia di cui ha bisogno. Possiede un sistema immunitario forte e reattivo. Il gruppo sanguigno dei “carnivori” è quello più diffuso.

Gruppo A – I vegetariani

Neolitico 25.000-15.000 a.C. si verificarono gli stanziamenti. Si addomesticano gli animali. Nasce l’agricoltore. L’alimentazione con i cereali e lo stile di vita in strutture abitative associate provocò modificazioni a carico del sistema immunitario, con un suo potenziamento nei confronti di nuovi agenti estranei (resistenza alle infezioni), e dell’apparato digerente (alimentazione vegetariana).

Gruppo B- Gli onnivori (o quasi)

Stanziamenti sulle zone fredde e montagnose del Pakistan e dell’India, 15.000-10.000 a.C., per sfuggire al clima torrido delle savane. Nasce il nomade, il bellicoso, il pastore. L’alimentazione privilegia gli ovini e i prodotti del latte.  Capacità di adattamento alle varie condizioni di vita.

Gruppo AB- L’uomo moderno 

E’ il più giovane (1000-1200 anni fa) il più raro il più equilibrato. Eredita la tolleranza di entrambi i tipi A e B e si è quindi specializzato nella produzione di anticorpi. Allergie e determinate malattie del sistema immunitario insorgono più raramente più predisposti a determinati tipi di tumore.

Il fondamento della dieta del gruppo sanguigno

Particolari proteine denominate lectine sono presenti negli alimenti, sulla mucosa del digerente, sui microrganismi patogeni, sui microrganismi saprofiti che presiedono al processo digestivo. Ognuno di noi sulla mucosa del tubo digerente possiede le lectine secondo il gruppo sanguigno a cui appartiene. Quando ingeriamo un alimento contenente lectine incompatibili col nostro gruppo sanguigno e quindi con quelle dell’apparato digerente, cosa succede?Le lectine, attraverso il flusso sanguigno, si sistemano in un organo e iniziano ad agglutinare globuli rossi in quell’area. Qui potranno alterarne la funzione, creando i presupposti della patologia. Esempio:il latte possiede lectine simili all’antigene B; se una persona di tipo A ne ingerisce, il suo sistema immunitario metterà subito in moto i meccanismi di difesa nel tentativo di eliminare l’intruso. Il 95% delle lectine alimentari viene allontanato senza problemi dall’organismo. Il restante 5% riesce a raggiungere il sangue innescando una serie di reazioni, fino alla distruzione dei globuli rossi. Le lectine possono danneggiare le pareti dell’apparato digerente, scatenando una violenta infiammazione delle mucose che provoca disturbi simili a quelli di un’allergia alimentare, senza raggiungerne l’intensità, quindi è sufficiente eliminare solo le lectine che sono incompatibili con il nostro gruppo sanguigno.

Come funziona la dieta del gruppo sanguigno? 

Basta scegliere per il proprio programma alimentare gli alimenti vantaggiosi che, a seconda del proprio gruppo sanguigno, sono particolarmente ben tollerati dall’organismo, e combinarli a piacere con gli alimenti neutri preferiti. Nella dieta del gruppo sanguigno, infatti, ci sono tre categorie di alimenti:

  • vantaggiosi: hanno effetti terapeutici;
  • neutri: fungono da nutrimento;
  • da evitare: sono dei veri e propri veleni.Bibliografia
  • La dieta secondo il gruppo sanguigno. ed. tecniche nuove. Autore: Anita HeBmann-Kosaris. 2005[/read]