Magnesio: integrazione e ruolo nella Sindrome del Colon Irritabile (IBS) Parte terza

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Integrazione di Magnesio (Mg)

Prima di parlare di integrazione, è giusto precisare che ogni molecola, in determinate quantità, svolge una precisa azione nel nostro organismo; è per questo indispensabile sottolineare il fatto che un’integrazione mirata che abbia un razionale può essere fonte di un sensibile miglioramento. Un’integrazione sbagliata, oltre a non esplicare l’effetto desiderato, potrebbe addirittura causare un peggioramento della situazione iniziale.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]

Il reintegro di Mg può essere necessario, in ambito sportivo, specialmente nei mesi estivi per gli atleti che praticano attività sportive di endurance. L’esigenza di un reintegro non deriva unicamente dalla necessità di far fronte ad una carenza di tipo assoluto (difficilmente riscontrabile), quanto alla necessità di mantenere gli equilibri elettrolitici intra ed extracellulari.magnesio nutrizionista matera Per questo motivo il Mg dovrebbe essere assunto insieme ad altri sali minerali come il sodio ed il potassio. Una specifica integrazione di Mg può rivelarsi utile anche nel trattamento della sindrome pre-mestruale. Tra i sali di Mg più utilizzati per l’integrazione ricordiamo:

Magnesio ossido: è un sale inorganico rappresentato dalla formula chimica MgO, utilizzato anche come antiacido gastrico. Nonostante sia il sale più ricco in Mg elementare, è quello che solleva maggiori criticismi sulla possibilità di assorbimento da parte dell’organismo. Scarsamente solubile in acqua, ha dimostrato in diversi studi una scarsa biodisponibilità rispetto ad altre forme di Mg;

Magnesio supremo: è carbonato di Mg in forma citrata, una formulazione ad alta assimilabilità. Lo si trova in commercio sotto forma di polvere da sciogliere in acqua. Il citrato di Mg, una volta raggiunto lo stomaco, a contatto con l’acido cloridrico, forma il cloruro di Mg che quindi viene assorbito a livello enterico;

Magnesio citrato: è considerato un sale di Mg ben assorbibile. La presenza del citrato potrebbe essere utile nel caso in cui sia necessario aumentare il pH delle urine, ad esempio in caso di tendenza alla calcolosi di acido urico e/o cistina;

Magnesio bisglicinato: è una forma di Magnesio chelato mediante due molecole di glicina. E’ facilmente assorbito dall’intestino e riversato in circolo. E’ stata dimostrata una scarsa eliminazione del minerale dopo l’assunzione di Mg bisglicinato, evidenziando un ottimale utilizzo del minerale da parte dell’organismo;

Magnesio glicerofosfato: rispetto ad altre forme di Mg viene veicolato più facilmente a livello delle terminazioni nervose e nelle cellule del sistema nervoso, attraversando senza difficoltà le membrane cellulari ed entrando velocemente in quei processi che portano alla produzione di energia (ciclo di Krebs). Questo tipo di Magnesio è molto ben tollerato da stomaco ed intestino contrariamente ad altre forme di Magnesio che spesso causano disturbi gastrointestinali (Driessens FC et al., 1993);

Magnesio idrossido: trova applicazione come antiacido e lassativo: è ad esempio uno dei due principi attivi del Maalox. Considerata la bassa solubilità in acqua viene in genere ascritto di una bassa biodisponibilità;

Magnesio solfato: viene usato in ambito ospedaliero per la somministrazione intramuscolare od intravenosa di Mg. Viene inoltre utilizzato come lassativo ad alti dosaggi (20 g), spesso sotto il nome di Sale inglese o Epsom Salt. La biodisponibilità del Mg contenuto in questo sale, quando assunto per via orale, è considerata bassa.

Magnesio e Sindrome del Colon Irritabile (IBS)

La carenza di Magnesio è anche collegata ad uno stato infiammatorio caratterizzato da un aumento delle proteine di fase acuta e da un aumento della concentrazione delle citochine proinfiammatorie. Recenti studi hanno dimostrato che uno stato di infiammazione sistemica è caratterizzato da cambiamenti nella composizione della flora microbica intestinale. Nello studio di Pachikian et al.,2010 è stato valutato il ruolo potenziale della flora microbica intestinale nell’infiammazione intestinale e sistemica associata a carenza di Mg in topi. Quindi è stato dimostrato come la carenza di Mg, indipendentemente da qualsiasi altra variazione di assunzione di nutrienti, moduli la concentrazione di bifidobatteri nell’intestino.IBS nutrizionista matera Questo a conferma del fatto che nei soggetti con IBS, dove riscontriamo uno stato infiammatorio e una alterazione della flora microbica intestinale, l’integrazione con Magnesio porta un miglioramento della sintomatologia. In un altro studio è stato utilizzato Magnesio solfato (Harvey RF, Read AE, 1973) su 20 pz con IBS a cui è stato somministrato Mg solfato (0.1 g/kg in 150ml di acqua) per via orale. Il Magnesio solfato è un substrato che determina il rilascio di colecistochinina (CCK) dalle piccole cellule della mucosa intestinale. La CCK è un ormone gastrointestinale di natura proteica, secreto prevalentemente dalla porzione prossimale dell’intestino tenue (duodeno e digiuno) e coinvolto nell’omeostasi dei processi digestivi. Dallo studio di Harvey e Read si evince come la somministrazione del Magnesio solfato abbia incrementato la motilità intestinale. Su 10 di questi pazienti non sono state trovate correlazioni significative tra assunzione di Mg solfato e IBS mentre sui restanti 10, i quali lamentavano dolori addominali dopo l’assunzione di cibo, dopo l’assunzione di Magnesio solfato non hanno mostrato più tale disturbo.

Magnesio parte prima.

Magnesio parte seconda.

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Il Magnesio – Funzioni, proprietà e benefici Parte seconda

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Magnesio e salute

Ruolo del Magnesio nella salute ossea

I minerali sono molto importanti per la salute ossea e bisognerebbe porre particolare attenzione ai livelli di calcio, Magnesio e zinco.
Queste sono le considerazioni risultate dall’analisi di uno studio che ha comparato le concentrazioni di elementi traccia nelle ossa e la densità minerale ossea in pazienti con frattura osteoporotica del femore rispetto a quelle di altri pazienti con osteoartrite.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”] Lo studio è stato condotto su 30 soggetti operati per fratture femorali prossimali dopo una caduta e 30 altri pazienti sottoposti ad artroplastica dell’anca per osteoartrosi.
Durante gli interventi chirurgici ai partecipanti dei due gruppi sono stati prelevati campioni di tessuto osseo per misurarne la densità minerale.

I livelli di calcio, Magnesio e zinco sono risultati bassi nel gruppo con frattura osteoporotica, rispetto al gruppo con osteoartrite, suggerendo che tali elementi traccia siano particolarmente importanti per il mantenimento della densità minerale ossea magnesio nutrizionista materae per contrastare l’insorgenza di osteoporosi (Karaaslan F et al., 2014). Calcio, Magnesio e zinco influenzano la densità e lo sviluppo della matrice ossea e svolgono un ruolo importante nella sintesi e nella demolizione ossea, particolarmente utile per la crescita e durante la menopausa.

Il calcio è un minerale richiesto per lo sviluppo ed il trofismo dello scheletro. Il suo fabbisogno permane anche quando lo sviluppo osseo è completato perché l’organismo elimina quotidianamente una buona percentuale di questo minerale (turnover), che deve essere reintegrato. Il Magnesio è un importante elemento del tessuto osseo che assicura il giusto rapporto tra calcio e fosforo. Lo zinco è cofattore di enzimi come la fosfatasi alcalina, necessaria per la mineralizzazione ossea e la collagenasi oltre ad essere parte integrante del cristallo di idrossiapatite in ossa e denti. Diversi studi hanno dimostrato miglioramenti del contenuto minerale (Carpenter et al., 2006) e del metabolismo osseo a seguito di un’integrazione con Magnesio (Haydin et al., 2010).

Ruolo del Magnesio a livello cardiovascolare

Una dieta ricca di Magnesio fa bene al cuore: questo il risultato di un ennesimo studio che conferma uno tra i benefici di questo straordinario minerale.
Lo studio spagnolo PREDIMED (Prevención con Dieta Mediterranea) è stato ideato allo scopo di verificare la correlazione tra consumo di Magnesio e rischio cardiovascolare in una popolazione mediterranea ad alto rischio. Con 7216 partecipanti, uomini e donne 55-80enni, dopo un periodo di osservazione durato 5 anni, lo studio ha fornito risultati interessanti, evidenziando l’associazione tra elevato apporto di Magnesio (442 mg/die) e riduzione della mortalità cardiovascolare (59%), mortalità tumorale (37%) e mortalità totale (34%) (Guash-Ferrè et al., 2014). Secondo i ricercatori la spiegazione di questi effetti protettivi può essere attribuita alla capacità del Magnesio di abbassare la pressione sanguigna, ma anche di inibire l’aggregazione piastrinica, modulare l’infiammazione e migliorare la funzione endoteliale. Il Magnesio è anche richiesto in alcune reazioni biochimiche che modulano proliferazione, differenziazione e apoptosi cellulare, contribuendo anche alla stabilità e sintesi del DNA e, ultimamente, alla riduzione dello sviluppo tumorale. In una rassegna di 22 studi pubblicati sull’European Journal of Clinical Nutrition, per un totale di 1100 pazienti, è stato dimostrato come l’integrazione di Magnesio ad un dosaggio compreso tra i 120 ed i 973mg di Mg/die, può ridurre di 3-4 mmHG la pressione sistolica e diastolica dei soggetti trattati. L’effetto, dose dipendente, ha mostrato gli effetti migliori ad un dosaggio di 370mg di Mg o più al giorno (Kass et al., 2012). Gli effetti osservati in questa analisi dovrebbero essere attentamente valutati per considerare l’utilità di questo minerale nella prevenzione e nel trattamento dell’ipertensione e, in generale, nella salute cardiovascolare.

Magnesio e sindrome metabolica

In uno studio pubblicato su Nutrients nel 2014, sono stati presi in considerazione studi da numerose banche dati, dal 1965 fino al maggio 2014 per valutare la correlazione tra consumo di Mg e sviluppo della sindrome metabolica. Analizzando i dati ottenuti è emerso che aumentando il consumo di Mg di 150mg/die, diminuiva del 36% la probabilità di sviluppare sindrome metabolica (Sang-Yhun J et al., 2014). In effetti dalla letteratura si evince come bassi livelli di Magnesio siano associati spesso ad iperglicemia, ipertrigliceridemia, ipertensione, insulino-resistenza ed aumento della circonferenza vita. Sembra inoltre che, con la supplementazione di Magnesio ci sia anche un aumento della sensibilità all’insulina, valutato tramite HOMA-IR, la quale potrebbe svolgere un aiuto secondario per migliorare l’efficienza del pancreas (Mooren FC et al., 2011).

Magnesio e sonno

Il Magnesio è in grado di migliorare la qualità del sonno. In soggetti anziani si è notato che la supplementazione con Mg di 20 giorni ha sensibilmente migliorato la qualità del sonno (Held et al., 2002); risultati confermati in uno studio in cui il minerale è stato somministrato per 7 settimane con un dosaggio di 320mg/die (Nielsen et al., 2010).[/read]

 

Il Magnesio – Funzioni, proprietà e benefici Parte prima

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Il Magnesio – Funzioni, Magnesio e sport

Introduzione 

Il Magnesio è noto fin dall’antichità, pare che il suo nome derivi da una piccola città dell’Anatolia, in Asia minore, chiamata appunto “Magnesio”. Ma è solo nel 1829 che un farmacista francese riuscì ad ottenerlo allo stato puro.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”] E’ un elemento chimico, con simbolo Mg, che appartiene al gruppo dei metalli; til magnesio nutrizionista materara i più abbondanti in natura, costituisce circa il 2-3% della crosta terrestre. Nell’ambiente il Magnesio non si trova mai allo stato puro ma sempre complessato con altri elementi chimici, come carbonio, ossigeno, zolfo, silicio e cloro. Si estrae anche dall’acqua di mare dove si trova sotto forma di sali alogeni (cloruro, bromuro, ioduro) in una quantità di circa 1,3kg/tonnellata. E’ proprio il cloruro di Magnesio a conferire all’acqua di mare il caratteristico sapore amaro.

Le funzioni del Magnesio

Il Magnesio, insieme a calcio e fosforo, è soprattutto un componente del tessuto osseo. Una quota minoritaria, comunque importantissima sul piano fisiologico, è invece localizzata nei liquidi intracellulari e nel plasma. Nell’organismo umano sono contenuti circa 0,35g/Kg di peso corporeo di Magnesio; il 60-65% è mineralizzato nell’osso, il 30-35% è complessato a proteine ed acidi nucleici, mentre solo l’1-2% si trova nel plasma ed in altre forme minori di deposito. Il Magnesio è un minerale essenziale che interessa molti aspetti relativi alla salute ed al benessere del nostro organismo. E’ un oligoelemento dalle molte proprietà, la cui carenza può comportare effetti anche seri a livello nervoso, circolatorio, muscolare, gastrointestinale ecc..

E’ come un professore in aula, quando arriva fa in modo che tutti gli studenti si sistemino al proprio posto.

La sua importanza è stata, per lungo tempo, sottovalutata, risulta infatti essenziale per il funzionamento di oltre trecento sistemi enzimatici, oltre ad essere implicato nella biochimica della maggior parte degli apparati. Si è dimostrato che con l’uso del Magnesio aumenta anche la conta dei globuli  bianchi, questo effetto (citofilassi) fino ad ora è stato ufficialmente trascurato. Nel mondo vegetale il Magnesio è il nucleo attorno al quale è costruita la clorofilla, il pigmento verde indispensabile per la vita della stragrande maggioranza delle piante. Grazie alla clorofilla (e quindi al Magnesio) possono avvenire quelle trasformazioni che permettono alla pianta di vivere e di svilupparsi.

Magnesio e sport

Il Magnesio è noto per la funzione svolta a livello muscolare, con effetti interessanti sul muscolo scheletrico e sulla performance fisica: la sua carenza è associata ad un incremento della richiesta di ossigeno per completare un esercizio submassimale ed a una ridotta prestazione di resistenza, dovuta anche ad un conseguente accumulo di acido lattico se in anaerobiosi.

Nutrienti come il Magnesio, ma anche il selenio e lo zinco, interagiscono con gli ormoni anabolici, specialmente il testosterone ed il fattore di crescita insulini-simile (IGF-1). Tale effetto ha portato a formulare l’ipotesi che questa interazione sia in grado di assicurare un rendimento fisico ottimale. La tesi riguardante un collegamento tra Magnesio e testosterone è stata approfondita in studi sull’uomo dimostrando, nei soggetti che avevano ricevuto un’integrazione di Magnesio, livelli più alti di testosterone. E’ stato anche osservato che i livelli di Magnesio e di testosterone sono più bassi negli stati infiammatori e nelle condizioni di aumento dei ROS. All’invecchiamento sono parzialmente attribuiti difetti degli ormoni anabolici e stati infiammatori, oltre ad uno stato nutrizionale spesso inadeguato. Sono necessari ulteriori studi di approfondimento per confermare il ruolo, di sicuro interesse, che il Magnesio sembra svolgere sulle concentrazioni sieriche e sull’attività biologica del testosterone (Maggio M. et al., 2014). Il Magnesio aumenta le capacità anaerobiche e l’elevazione nei pallavolisti; è stato condotto uno studio per verificare l’ipotesi che l’integrazione di Magnesio influenzi le prestazioni fisiche dei giocatori di pallavolo. C’è stata diminuzione significativa nella produzione di lattato e significativi incrementi nel salto (fino a 3 cm) e nei gesti atletici monitorati. Si è concluso che l’integrazione ha migliorato il metabolismo anaerobio alattacido anche se i giocatori non erano in carenza di Magnesio (Setaro L. et al., 2014). (Parte seconda), [/read]