Coenzima Q10 Cuore ed energia

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Il Coenzima Q10 (o Q10) è una sostanza naturale ed un costituente necessario del metabolismo energetico delle cellule. Una cellula che manchi di questo coenzima può essere paragonabile ad un motore senza candele; e perfino l’automobile più esclusiva presente sul mercato non può funzionare senza candele.Q10 nutrizionista matera

Questi meccanismi di produzioni di energia nei quali il Q10 gioca un ruolo tanto importante vengono anche denominati processi bioenergetici. Senza tale coenzima è impossibile estrarre energia dalla combustione degli elementi nutritivi ed il corpo non sarebbe in grado di funzionare. Vi sono molte prove che puntano contro il processo di invecchiamento e contro varie patologie come fattori che esauriscono la riserva del corpo di Q10 e la sua abilità di produrlo. Tra di esse vi sono patologie del sistema immunitario, ipertensione, sovrappesomalattie cardiache e polmonari. [read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]I ricercatori hanno clcolato che un calo del 25% nei livelli di Q10 può portare a gravi patologie, e che la morte arriva se i livelli continuano a scendere fino al 75%-100%.

Nuova terapia salvavita per il cuore

Il Dr. Svend Aage Mortensen, cardiologo e ricercatore danese, Medico Primario del Copenhagen Heart Centre presso il Rigshospitalet, è molto ottimista in relazione ad un nuovo tipo di terapia per l’ insufficienza cardiaca cronica in cui c si avvale di un composto naturale per aumentare i livelli di energia del muscolo cardiaco, il Q10.

Il Dr. Mortensen è il ricercatore principale di uno studio internazionale innovativo chiamato Q-Symbio, che prova come il coenzima Q10 sia in grado di migliorare i sintomi ed il corso della malattia nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca. “La terapia convenzionale per l’insufficienza cardiaca – spiega il Dr. Mortensem – si focalizza sull’inibizione di diversi fattori ormonali predominanti nella malattia e che affaticano il cuore. Il coenzima Q10, invece, può sostenere i processi cellulari relativi al metabolismo energetico, fornendo così forza aggiuntiva al muscolo cardiaco debole.” 

Sulla base dei risultati dello studio, la cura è estremamente efficace. I pazienti a cui è stato somministrato il coenzima Q10 hanno mostrato un tasso di mortalità inferiore. Inoltre hanno presentato meno ospedalizzazioni dovute ad insufficienza cardiaca rispetto ai pazienti che non hanno assunto il coenzima.

Miopatia da statina e l’uso di coenzima Q10

Le statine sono attualmente il più efficace trattamento per la riduzione del colesterolo di tipo LDL nel sangue. Nonostante siano generalmente sicure, possono dare luogo all’insorgenza di miopatie. Le statine (HMG-CoA) agiscono direttamente sulla produzione a livello epatico di colesterolo, limitando di fatto la sintesi del mevalonato, un precursore critico di sintesi. Q10 nutrizionista materaIl più frequente effetto collaterale si manifesta nella comparsa di dolori a livello muscolare. Dalla cascata del mevalonato, deriva inoltre la produzione del coenzima Q10. Come conseguenza avremo una riduzione della produzione del coenzima ed una sensibile riduzione della capacità cellulare di produrre energia (ATP).

 

Fonti:
Pharma Nord
www.pharmanord.it    [/read]

 

Colesterolo, un falso demone? Dopo decenni di disinformazione ecco la verità

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Il colesterolo è una molecola lipidica fondamentale per la fisiologia degli organismi animali e quindi dell’uomo. Tutte le cellule animali sono capaci di produrlo a partire da una molecola chiamata acetilcoenzima A. [read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]colesterolo nutrizione roberti nutrizionista matera

Sono molteplici le funzioni svolte da questa molecola: crescita e divisione cellulare, formazione delle membrane cellulari, scambio di molecole messaggere. E’ anche impiegato nella formazione della guaina mielinica nel sistema nervoso, nella produzione di ormoni sessuali (maschili e femminili), di sali biliari, ormoni surrenali e della vitamina D. E’ inoltre coinvolto nello sviluppo a livello embrionale.

L’organismo umano produce colesterolo (definito endogeno), mentre quello introdotto con la dieta (definito alimentare o esogeno) ne rappresenta una minima quantità. Oltretutto la sua produzione ed assorbimento è finemente regolata: più colesterolo è introdotto, meno ne viene sintetizzato ed assorbito.

Alti livelli di colesterolemia (> 300mg/dl) non sono dunque attribuibili ad un eccessivo consumo alimentare. Il problema potrebbe essere dovuto ad un difetto genetico (dislipidemia) che ne coinvolge l’assorbimento e la produzione endogena.

Colesterolo buono, colesterolo cattivo

Molte volte si sente parlare di ipercolesterolemia riferendosi ad un valore di colesterolo totale superiore al range di normalità. Sarebbe più opportuno distinguere tra buono (HDL) e cattivo (LDL). L’ LDL è infatti in grado di accumularsi all’interno dei vasi sanguigni, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche. L’ HDL è invece capace di rimuovere l’LDL, favorendone il “riciclaggio” a livello epatico. Ecco perchè alti valori di HDL sono associati ad un minore rischio cardiovascolare.

Colesterolo totale                          < 200

LDL                                                         < 130

HDL                                                           > 39 (uomini)

                                                                     > 45 (donne)

Il valore del colesterolo HDL è utilizzato per calcolare l’ “indice di rischio desiderabile”: Colesterolo totale/Colesterolo HDL. Questo rapporto dovrebbe essere inferiore a 5 negli uomini ed inferiore a 4,5 nelle donne.

Colesterolo e rischio cardiovascolare

Alcuni studi dimostrano che placche aterosclerotiche possono formarsi anche con livelli normali di colesterolo ematico. In caso di patologie cardiovascolari, livelli di colesterolemia troppo bassi sono associati ad una prognosi peggiore. Allora perchè il colesterolo è sempre associato ad una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari e cerebrovascolari? Quasi tutte le ricerche non hanno considerato il fattore sovrappeso. L’aumento di peso è spesso associato ad un aumento di trigliceridi e LDL, ma quest’ultimo non è l’unica causa dei fenomeni aterosclerotici.

Il ruolo dell’alimentazione

Per quanto riguarda l’alimentazione è ormai superato il binomio alimenti ricchi di colesterolo = ipercolesterolemia. E’ certamente più plausibile un aumento a livello ematico  sia causato  di un eccessivo consumo di carboidrati (in particolare raffinati) e di acidi grassi trans. Un recente studio ha inoltre dimostrato come un consumo frequente di uova possa promuovere la quota di HDL a discapito di quello LDL. [/read]