Disturbi Alimentari, cibo e relazione
Per vivere bisogna mangiare. Eppure, per chi soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare, la sfida è vivere non mangiando. Vite messe alla prova, che mettono alla prova la vita. Bocche silenti di corpi parlanti. Occhi spenti, da vite accese dal dolore. I disturbi alimentari interrogano società, famiglia e individuo; celano domande esistenziali e ricerca di senso. Chi si ammala di un disturbo alimentare, rinuncia al cibo o cede all’eccedenza, perchè ha il coraggio di chiedersi “perchè”: Perché esisto? Perché soffro? Perché la vita? Perché questa vita? Il corpo diviene il luogo su cui affiggere tali interrogativi; il cibo il canale privilegiato per veicolarli.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]I disturbi alimentari allora, non ledono la relazione con il cibo, ma la relazione con il mondo. Chi soffre di un disturbo alimentare, si rende invisibile, ma per essere visto; si nasconde, ma per essere scovato. Solitamente, lo sguardo da cui si fugge è lo stesso che si ricerca: quello familiare. Rinunciando al cibo, o desiderandolo smodatamente, si racconta una storia: la propria. Nei disturbi alimentari infatti, il sintomo sta al posto delle parole che non si possono dire e, delle emozioni che non si possono toccare. Il sintomo allora, va ascoltato, prima che eliminato. I disturbi alimentari infatti, portano con sé un messaggio: per decifrarlo, bisogna imparare ad ascoltarsi, per poi riuscire a farsi ascoltare. È indubbio: i disturbi alimentari mettono in crisi l’intera famiglia, l’individuo che ne fa parte e le sue relazioni più significative. È altrettanto fuor di dubbio: la crisi è trasformazione. Pertanto, i disturbi alimentari sono modalità di stare al mondo e contemporaneamente, disperato tentativo di cambiare le condizioni della propria esistenza. Nei disturbi alimentari, dolore e sintomo producono conoscenza e, la terapia è un’esperienza trasformativa, grazie a cui, il messaggio sintomatico diviene parola, da parlare ed ascoltare.
dott.ssa mariagrazia paradiso, psicologa e psicoterapeuta
Mail: marzia.paradiso@gmail.com
Tel. 371 190 5828[/read]