L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) da tempo è al centro di discussioni sul suo coinvolgimento nella postura, effettivamente in campo sanitario e non, questa conoscenza empirica sta diventando sempre più scientifica. Molte sono le figure che si impegnano per capire come sia possibile che molte delle problematiche e algie posturali possano scaturirsi attraverso un mal contatto dei denti oppure una cattiva deglutizione, i risultati sono evidenti ed entusiasmanti i quali non fanno altro che andare a confermare ancora di più il concetto di unità e globalità del corpo il quale è anche base del concetto osteopatico.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]
BIOMECCANICA
L’articolazione temporo-mandibolare è costituita dalla mandibola e dall’osso temporale del cranio, esattamente il condilo mandibolare viene accolto dalla fossa glenoidea del temporale, questa articolazione ha una grande libertà di movimento permettendo tre movimenti:
- elevazione e abbassamento
- traslazione
- protrusione e retrusione.
Questa è una articolazione che data la sua ampia mobilità avrà anche una grande possibilità di adattamento come vedremo più avanti nell’articolo.
ATM COME CAUSA DI ALTERAZIONE POSTURALE
Da tempo si discute sul come l’articolazione temporo-mandibolare possa essere causa di problematiche posturali, effettivamente l’enorme quantità di recettori del sistema stomatognatico (sistema che comprende tutte le strutture anatomiche della bocca, dove etimologicamente “stoma, stomatos”=”bocca” e“gnatos”=”mascella”.) e l’elevato numero di contrazioni giornaliere dei muscoli coinvolti sia nella masticazione che nella deglutizione fa pensare bene quanto sia importante questo apparato per la vita dell’individuo. Ma come può l’ATM essere causa di alterazione posturale?
Tra postura e occlusione ci sono evidenti correlazioni che avvalorano ancora di più la tesi di questo legame, questo è permesso per via di rapporti precisi che il sistema nervoso afferente del sistema stomatognatico ha con le strutture che mantengono il controllo della postura, infatti si è visto come questi stimoli propriocettivi accolti dal nervo trigemino passano attraverso sinapsi ai nervi deputati al mantenimento dell’equilibrio. Infatti se analizziamo perfettamente queste connessioni sinaptiche ci renderemo conto che esse sono collegate meravigliosamente l’un con l’altra, infatti noteremo che il trigemino avrà connessioni attraverso fibre condotte al cervelletto e al vestibolo e sinapsi con il nervo ipoglosso e nuclei oculomotori.
Si è notato che in base alla posizione della mandibola in relazione con il cranio, si assiste a un cambiamento di postura, gli odontoiatri hanno definito il rapporto che la mandibola ha con la mascella in delle classi occlusali, la prima classe corrisponde ad una chiusura fisiologica, la seconda classe invece ad una occlusione non corretta dove la mandibola è molto posteriore rispetto alla mascella, la terza classe definita anche essa non fisiologica corrisponde ad una mandibola molto anteposta rispetto alla mascella.
Alle classi odontoiatriche sono state accostate delle classi posturali la classe 1 è stata associata ad una postura fisiologica dove tutto il corpo non sembra
presentare alcun disequilibrio, la seconda classe invece è stata associata ad una postura anteriore cioè sbilanciata in avanti, la terza ad una postura sbilanciata indietro. Effettivamente tutto sembra coincidere quasi sempre a questa classificazione, anche se spesso in clinica si trovano dei casi che sembrano avere anche dei valori misti dove ad esempio abbiamo un condilo di una emi-mandibola anteriore e un condilo di un’altra emi-mandibola posteriore, siamo davanti dunque a un tipo posturale misto che compenserà tale squilibrio con le sue catene muscolari crociate. Ma fisiologicamente come è possibile tutto questo? Come può una struttura cosi lontana essere in grado di dare uno squilibrio posturale cosi evidente? Questa soluzione sembra darla uno studio estremamente interessante del 2009, nel quale si è vista l’alterazione posturale di individui sani ai quali è stato anestetizzato il nervo trigemino da un lato (nervo da tre porzioni che innerva tutto l’apparato stomatognatico), infatti, l’anestesia unilaterale del trigemino crea i presupposti di un alterazione posturale provocando uno spostamento del peso corporeo sull’arto controlaterale al trigemino anestetizzato portando cosi i muscoli dell’arto inferiore omolaterale a contrarsi in continuazione per impedire la caduta. Un’altro importante studio odontoiatrico mette in relazione la posizione del disco mandibolare con la postura di cranio e rachide cervicale, effettivamente cattivi posizionamenti del condilo mandibolare possono alterare significativamente la biomeccanica del rachide cervicale, arrivando anche a casi di forte dolore e sovraccarico delle funzioni muscolari del tratto cervicale, quindi capiamo bene che quando un paziente richiede l’aiuto di uno specialista nel settore il trattamento in questione deve essere concentrato non solo sui muscoli, che sono in uno stato di accorciamento e doloranti perchè stanno mantendo la struttura e il movimento di uno stato disfunzionale, ma anche ad una causa primaria come una eventuale malocclusione. Ovviamente un tipo di trattamento puramente riarticolario, di stretching della muscolatura cranio mandibolare e cervicale con interventi di terapia manuale sono estremamente efficaci per questo tipo di problematica. La terapia manuale offre la possibilità di allentare le tensioni muscolari dei muscoli che serrano la mandibola e che spesso si trovano in accorciamento come il massetere e il temporale, ma ancora possono essere ancor più utili per dare imput riarticolatori.
LE MIE CONCLUSIONI
Il discorso del sistema stomatognatico che abbiamo preso in considerazione ovviamente è molto più complesso ed articolato di quello da me presentato, in queste poche righe il mio intento era quello di presentare il discorso dell’ATM con recenti studi della libreria medica che un delle volte si contraddicono. Del resto, come penso altri operatori, anche io spesso mi sono scontrato con questo sistema il quale delle volte mandava tutta la postura in TILT e delle volte invece sembrava più essere la conseguenza di un altro problema. A mio parere entrambe le correnti di pensiero dicono il vero, bisogna solo capire da dove ha origine il problema, l’ATM ha si il potere di condizionare tutto il sistema posturale ma non è l’unico sistema in grado di farlo. Secondo la posturologia infatti sono anche altri i sistemi che possono influenzare la postura e sono il recettore podalico, vestibolare e visivo, ma anche le cicatrici possono creare degli addensamenti fibrosi che creano restrizioni di mobilità e di conseguenza ripercussioni posturali. Per quanto mi riguarda le cause posturali non finiscono qui e chi meglio di un osteopata può contribuire ad individuare attraverso le sue sagge mani ed i suoi test a disposizione la vera causa del problema, del resto anche esiti di tipo traumatico possono alterare la postura per via di cattivi schemi motori acquisiti e restrizioni di mobilità nell’area interessata.
L’osteopata saprà individuare se l’ATM posizionata in modo fortemente asimmetrico dipenderà da trazioni che provengono dal basso, come un diaframma che ha perso un po la sua escursione fisiologica ed esercita delle tensioni che costringono un adattamento del tratto cervicale-ioide-mandibola.
Altre problematiche possono essere causate da tensione di origine viscerale come stitichezza, ernia iatale, reflusso ecc. che possono creare uno scompenso a livello craniale che inevitabilmente si ripercuote sulla mandibola per delle ovvie correlazioni anatomiche, infatti se analizziamo l’anatomia notiamo che tutto il pacchetto viscerale si va ad agganciare inferiormente alla base del cranio, in modo particolare sul tubercolo faringeo dell’occipite e anteriormente all’osso ioide, tutto questo avviene attraverso un continuum fasciale ottenuto attraverso delle fusioni che la fascia del peritoneo ha con quella del diaframma e del mediastino. Di stretta concezione osteopatica c’è anche da indagare la sfera cranio-sacrale che potrebbe essere primaria nel caso di un paziente al quale troviamo una forte asimmetria dell’ATM con conseguente problematica posturale, del resto l’occipite è di fianco al temporale e nella fossa glenoidea del temporale si articola la mandibola. Quindi noi osteopati dovremo capire se c’è da intervenire in maniera diretta sul cranio e sacro per avere risultati sull’ATM e di conseguenza sulla postura del paziente.
Concludendo credo che anche il lavoro osteopatico possa essere un valido aiuto nelle problematiche di giovane insorgenza che facilmente riescono ad essere risolte attraverso la terapia manuale dando immediato sollievo al paziente, un po più complessa sarà invece la strada per situazioni che sono strutturate da molto tempo e quindi in quel caso al trattamento osteopatico sarà ancora più utile unire un lavoro odontoiatrico attraverso un apparecchio ortodontico che possa correggere l’ATM con notevoli miglioramenti posturali. In questo lavoro di equipe tutti rimarranno soddisfatti, il paziente per primo che otterrà ottimi risultati e gli operatori perchè non si troveranno di fronte a un fallimento terapeutico.
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di Maurizio Martina – Dottore in Scienze Motorie, Osteopata e Master in “Posturologia e Biomeccanica”
Contatti:
Tel. 08351822046
Mail: osteosalute@hotmail.com[/read]