Integrazione di Magnesio (Mg)
Prima di parlare di integrazione, è giusto precisare che ogni molecola, in determinate quantità, svolge una precisa azione nel nostro organismo; è per questo indispensabile sottolineare il fatto che un’integrazione mirata che abbia un razionale può essere fonte di un sensibile miglioramento. Un’integrazione sbagliata, oltre a non esplicare l’effetto desiderato, potrebbe addirittura causare un peggioramento della situazione iniziale.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]
Il reintegro di Mg può essere necessario, in ambito sportivo, specialmente nei mesi estivi per gli atleti che praticano attività sportive di endurance. L’esigenza di un reintegro non deriva unicamente dalla necessità di far fronte ad una carenza di tipo assoluto (difficilmente riscontrabile), quanto alla necessità di mantenere gli equilibri elettrolitici intra ed extracellulari. Per questo motivo il Mg dovrebbe essere assunto insieme ad altri sali minerali come il sodio ed il potassio. Una specifica integrazione di Mg può rivelarsi utile anche nel trattamento della sindrome pre-mestruale. Tra i sali di Mg più utilizzati per l’integrazione ricordiamo:
Magnesio ossido: è un sale inorganico rappresentato dalla formula chimica MgO, utilizzato anche come antiacido gastrico. Nonostante sia il sale più ricco in Mg elementare, è quello che solleva maggiori criticismi sulla possibilità di assorbimento da parte dell’organismo. Scarsamente solubile in acqua, ha dimostrato in diversi studi una scarsa biodisponibilità rispetto ad altre forme di Mg;
Magnesio supremo: è carbonato di Mg in forma citrata, una formulazione ad alta assimilabilità. Lo si trova in commercio sotto forma di polvere da sciogliere in acqua. Il citrato di Mg, una volta raggiunto lo stomaco, a contatto con l’acido cloridrico, forma il cloruro di Mg che quindi viene assorbito a livello enterico;
Magnesio citrato: è considerato un sale di Mg ben assorbibile. La presenza del citrato potrebbe essere utile nel caso in cui sia necessario aumentare il pH delle urine, ad esempio in caso di tendenza alla calcolosi di acido urico e/o cistina;
Magnesio bisglicinato: è una forma di Magnesio chelato mediante due molecole di glicina. E’ facilmente assorbito dall’intestino e riversato in circolo. E’ stata dimostrata una scarsa eliminazione del minerale dopo l’assunzione di Mg bisglicinato, evidenziando un ottimale utilizzo del minerale da parte dell’organismo;
Magnesio glicerofosfato: rispetto ad altre forme di Mg viene veicolato più facilmente a livello delle terminazioni nervose e nelle cellule del sistema nervoso, attraversando senza difficoltà le membrane cellulari ed entrando velocemente in quei processi che portano alla produzione di energia (ciclo di Krebs). Questo tipo di Magnesio è molto ben tollerato da stomaco ed intestino contrariamente ad altre forme di Magnesio che spesso causano disturbi gastrointestinali (Driessens FC et al., 1993);
Magnesio idrossido: trova applicazione come antiacido e lassativo: è ad esempio uno dei due principi attivi del Maalox. Considerata la bassa solubilità in acqua viene in genere ascritto di una bassa biodisponibilità;
Magnesio solfato: viene usato in ambito ospedaliero per la somministrazione intramuscolare od intravenosa di Mg. Viene inoltre utilizzato come lassativo ad alti dosaggi (20 g), spesso sotto il nome di Sale inglese o Epsom Salt. La biodisponibilità del Mg contenuto in questo sale, quando assunto per via orale, è considerata bassa.
Magnesio e Sindrome del Colon Irritabile (IBS)
La carenza di Magnesio è anche collegata ad uno stato infiammatorio caratterizzato da un aumento delle proteine di fase acuta e da un aumento della concentrazione delle citochine proinfiammatorie. Recenti studi hanno dimostrato che uno stato di infiammazione sistemica è caratterizzato da cambiamenti nella composizione della flora microbica intestinale. Nello studio di Pachikian et al.,2010 è stato valutato il ruolo potenziale della flora microbica intestinale nell’infiammazione intestinale e sistemica associata a carenza di Mg in topi. Quindi è stato dimostrato come la carenza di Mg, indipendentemente da qualsiasi altra variazione di assunzione di nutrienti, moduli la concentrazione di bifidobatteri nell’intestino. Questo a conferma del fatto che nei soggetti con IBS, dove riscontriamo uno stato infiammatorio e una alterazione della flora microbica intestinale, l’integrazione con Magnesio porta un miglioramento della sintomatologia. In un altro studio è stato utilizzato Magnesio solfato (Harvey RF, Read AE, 1973) su 20 pz con IBS a cui è stato somministrato Mg solfato (0.1 g/kg in 150ml di acqua) per via orale. Il Magnesio solfato è un substrato che determina il rilascio di colecistochinina (CCK) dalle piccole cellule della mucosa intestinale. La CCK è un ormone gastrointestinale di natura proteica, secreto prevalentemente dalla porzione prossimale dell’intestino tenue (duodeno e digiuno) e coinvolto nell’omeostasi dei processi digestivi. Dallo studio di Harvey e Read si evince come la somministrazione del Magnesio solfato abbia incrementato la motilità intestinale. Su 10 di questi pazienti non sono state trovate correlazioni significative tra assunzione di Mg solfato e IBS mentre sui restanti 10, i quali lamentavano dolori addominali dopo l’assunzione di cibo, dopo l’assunzione di Magnesio solfato non hanno mostrato più tale disturbo.
Magnesio parte prima.
Magnesio parte seconda.
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