Per la rubrica “La natura in tavola: piante medicinali” oggi parliamo di valeriana.
La valeriana è una pianta a fiore che può raggiungere anche i 2 metri di altezza. La pianta è caratterizzata da un ricco fogliame e da piccoli e numerosi fiori. Il suo nome botanico deriva dal latino valere, che significa rigoroso, sano.[read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]Fu un medico egiziano a farla conoscere per la prima volta, anche se il suo utilizzo è noto fin dal medioevo, anche come antiepilettico. Oggi la valeriana viene utilizzata solitamente come sedativo. E’ chiamata comunemente erba dei gatti per l’effetto euforizzante che ha su questi animali i quali amano rotolarsi in mezzo a queste piante. Può essere utilizzata anche come moderatore dell’appetito ma, dati i suoi effetti sedativi a livello del sistema nervoso, la cura non deve superare gli 8 giorni consecutivi.
Habitat
La valeriana è presente in boschi, praterie, radure umide di tutta Italia ma anche sulle Alpi e sugli Appennini.
Proprietà
La radice contiene olii essenziali, come l’acido valerianico e l’acido valerenico, alcuni alcaloidi e flavonoidi. E’ proprio la radice di valeriana ad avere effetti sedativi e calmanti. E’ quindi utilizzato come antispasmodico, ipnotico e sedativo.
Utilizzo
La valeriana può essere utilizzata come infuso, tintura, estratto o pillole. Il macerato di valeriana può calmare il senso dell’appetito, combattere la cellulite, l’ansia, l’angoscia e dare sollievo in chi soffre di sindrome del colon irritabile.
Effetti indesiderati
Se la posologia non è rispettata possono verificarsi: emicrania, ipertensione, insonnia e moderati danni epatici.
È sconsigliata durante la gravidanza, l’allattamento e non va somministrata al di sotto dei 6 anni. [/read]