L’argomento latte è da sempre uno dei più dibattuti e criticati in tema nutrizione. Per anni è stato ritenuto uno dei maggiori alleati della nostra salute, in particolare quella ossea. Ad oggi, però, una breve ricerca in rete potrebbe farci cambiare idea. Cosa c’è di vero e cosa di falso sull’antico “gala”? [read more=”Click here to Read More” less=”Read Less”]
Intolleranza o allergia: facciamo chiarezza
Moltissimi test, alcuni dei quali poco o per nulla attendibili scientificamente, sembrano diagnosticare intolleranze o allergie al latte vaccino. Ma facciamo chiarezza: per intolleranza si intende quella verso il lattosio, il naturale zucchero presente nel latte. Si definisce intollerante il soggetto che non produce, o produce in quantità minore, l’enzima adibito alla scissione del lattosio, la lattasi (L’intolleranza al lattosio non è grave: parte del lattosio non digerito è fermentato dalla flora intestinale. Nei casi più gravi causa diarrea). Si definisce allergico il soggetto che mostra una iper produzione di IgE specifiche nei confronti delle proteine del latte e non verso lo zucchero lattosio. Per questo l’intolleranza alle suddette proteine non esiste!
Latte si, latte no!
In molti regimi alimentari (veganismo, alcune forme di vegetarianismo, dieta del gruppo sanguigno del dott. Pietro Mozzi, diete alcaline e molte altre), uno dei primi consigli è quello di eliminare il latte per prevenire malattie (come il cancro) o curarne di altre, per risolvere problemi intestinali come gonfiori o meteorismo (spesso causati da disbiosi e quindi alterazioni del microbioma gastrointestinale, non sempre correlate all’assunzione di latte), creando allarmismi e distorsioni circa le reali pubblicazioni scientifiche riguardanti il latte. Un’altra corrente di pensiero è quella secondo la quale il latte non possa apportare calcio biodisponibile per la salute ossea. Se questo potrebbe essere parzialmente vero, come ha più volte specificato Franco Berrino, uno dei maggiori esperti in epidemiologia nutrizionale in Italia, è la quota di latte assunta giornalmente a determinarne i maggiori effetti, positivi o negativi che siano. Attualmente la quota di latte consigliata è di circa 240 mL. Bisogna inoltre ricordare il ruolo fondamentale della vitamina D nell’assimilazione del calcio, vitamina ormai troppo spesso carente nella popolazione.
Conclusioni
Ricordo, inoltre, che il calcio è un minerale presente anche nel mondo vegetale (semi di sesamo, semi di Chia, cavolo verde e spinaci, semi di lino, quinoa, frutta secca, rucola ecc.). Il latte, a prescindere dalle correnti di pensiero, resta un alimento completo, ricco di micro e macronutrienti indispensabili per la salute umana, un alimento ancora oggetto di studi e del quale, a mio parere, si potrebbe fare a meno in particolari condizioni. [/read]